sabato 22 maggio 2010

Vergogna

Vergogna. Disgusto. Disonore. Ribrezzo.


Queste sono le prime parole che mi vengono in mente se penso a quello che si sente ultimamente a riguardo del rapporto "Chiesa-pedofilia".


Perchè questo dobbiamo fare, parlarne, parlarne, parlarne e parlarne. Fino allo sfinimento, fino a che qualcuno inizi ad ascoltarci, fino a quando saranno presi dei provvedimenti seri, fino a quando tutto questo finirà. Ma finirà mai tutto questo?
No, ve lo dico io. E' dura affrontare questa verità ma sarà così.

Questa è un'opinione del tutto personale e non vuole offendere chi di Voi crede in Dio, e nella Chiesa. Dico questo perchè so che a volte la gente che crede, non accetta che qualcuno abbia dei dubbi nell'esistenza di un essere superiore che decide il destino dell'umanità.

Bene, quello che dico io, è che nessuno, nemmeno Dio, può decidere, o permettere che ci siano abusi sui bambini.

La pedofilia in generale è la cosa più oscena che ci sia al mondo. In assoluto. Secondo il mio parere supera tutto, la violenza sulle donne, il razzismo... altre milioni di cose di cui non bisognerebbe mai smettere di parlare. Prendersela con un bambino.. un bambino innocente e incapace di difendersi.. ma come si fa? Ma perchè? Picchiarlo è già inconcepibile, ma abusare sessualmente di lui/lei?

Cos'è la pedofilia? E' una malattia come si legge da qualche parte? Malattia fisica? Mentale? Un semplice gioco di potere? Non lo so, non vorrei entrare nella testa di quella gente. Avrei paura di cosa ci potrei trovare, delle immagini che potrebbero scorrermi davanti.

Ma se poi ad abusare dei nostri bambini - perchè i bambini lo sappiamo, sono tutti un po' nostri - sono preti, vescovi, parroci.. chiamateli come cavolo avete voglia.. Gli stessi che predicano la giustizia, la carità, l'amore, il rispetto. Che si considerano i messaggeri di Dio. Dov'è il loro Dio quando quei bambini chiedono aiuto? So che non si può generalizzare, che non tutti sono così. Ma adesso siamo qui per parlare di chi lo è. Di chi fa del male a dei BAMBINI.

Ci sono stati casi in Irlanda, oltre 40 anni di attività per un sacerdote responsabile di abusi sui minori in circa un centinaio di casi. Solo 3 anni in carcere prima di morire. Più di un centinaio di bambini abusati dai sacerdoti irlandesi e coperti.

Negli Stati Uniti più di 4000 sacerdoti sono stati accusati di pedofilia. E mi dite chi se ne frega se sono "solo" il 4%? Me lo dite? Non vi sembra anche troppo il 4%? Più di 4000. Pensiamo quanti sono stati i bambini allora.
Sono solo pochi esempi.

Perchè devono coprirli? Perchè proprio la Chiesa, non ha denunciato subito queste persone? Sono domande a cui non riesco a rispondere. Forse perchè c'è un giro di denaro troppo grande, qualcosa che nemmeno immaginiamo. Non possono ridicolizzare la loro figura al Mondo, ma comunque non lo stanno già facendo? Non stanno ottenendo solo disprezzo?

Voglio riportare qua un pezzo di un diario di un prete in Brasile (preso da Wikipedia):

"Mi preparo per la caccia, mi guardo intorno con tranquillità perché ho i ragazzini che voglio senza problemi di carenze, perché sono il giovane più sicuro al mondo [...] Piovono ragazzini sicuri affidabili e che sono sensuali e che custodiscono totale segreto, che sentono la mancanza del padre e vivono solo con la mamma, loro sono dappertutto. Basta solo uno sguardo clinico, agire con regole sicure [...] Per questo sono sicuro e ho la calma. Non mi agito. Io sono un seduttore e, dopo aver applicato le regole correttamente, il ragazzino cadrà dritto dritto nella mia... saremo felici per sempre [...] Dopo le sconfitte nel campo sessuale ho imparato la lezione! E questa è la mia più solenne scoperta: Dio perdona sempre ma la società mai."

L'unica cosa che noi possiamo fare è non smettere mai di parlarne. Mai.
E sperare che non capiti ai nostri figli. Sperarlo più di qualsiasi altra cosa al mondo.

venerdì 21 maggio 2010

Narciso e Boccadoro

Lo leggerò.. presto..

"Lascia che te lo dica oggi quanto ti voglio bene, quanto tu sei stato sempre per me, come hai arricchito la mia vita. Per te non avrà molta importanza. Tu sei abituato all’amore, esso non è nulla di strano per te, sei stato amato e viziato da tante donne. Per me è un’altra cosa. La mia vita è stata povera d’amore, mi è mancato il meglio. Il nostro abate Daniele mi diceva un giorno ch’io gli sembravo orgoglioso: forse aveva ragione. Io non sono ingiusto verso gli uomini, mi sforzo di essere giusto e paziente con loro, ma non li ho mai amati. Di due eruditi che ci siano nel convento, il più erudito mi è più caro; a un debole scienziato non ho mai potuto voler bene, passando sopra alla sua debolezza. Se tuttavia so che cos’è l’amore, è per merito tuo. Te ho potuto amare, te solo fra gli uomini. Tu non puoi misurare ciò che significhi. Significa la sorgente in un deserto, l’albero fiorito in un terreno selvaggio. A te solo debbo che il mio cuore non sia inaridito, che sia rimasto in me un punto accessibile alla grazia."

martedì 27 aprile 2010

Papà


Mi manca il mio papà..
Mi manca il solletico dei suoi baffoni quando mi baciava sulla guancia..
Mi ricordo quando da piccola mi appendevo al suo braccio e lui mi tirava su..
Non si arrabbiava mai con me.. era spesso arrabbiato sì, ma mai con me..
Mi diceva.. Amore, tesoro? Tu sei la salsa e io il pomodoro!
Io, che da piccola lo chiamavo Gianni perchè la mia mamma lo chiamava così e io non sapevo chiamarlo papà..
Lui, che faceva la doccia a lavoro, solo nel week end a casa.. e per questo da piccola gli dicevo "Oh! finalmente ti lavi!".. e lui che rideva come un pazzo!
Era orgoglioso di me.. chissà per quale motivo..
Lo guardavo quando si imbiancava tutta la faccia di schiuma e si faceva la barba.. e poi mi faceva mettere i pezzettini di carta igienica sui taglietti che si faceva!
Mi portava sempre un cremino dal bar..
Alla sala giochi mi ha insegnato a giocare a flipper.. e mi diceva sempre di fare il giro di tutti i giochi per vedere se c'era qualche monetina incastrata........
Il mio papà, che ha preso le sue cose e se n'è andato di casa un giorno che non c'ero, per non vedermi piangere..
Che un fine settimana sì e uno no, veniva a prenderci e ci portava dalla nonna.. e si fermava sempre, tutte le volte, al bar della stazione a Romagnano, a comprarci le patatine..
Lui, che ci diceva "vi voglio bene" ogni volta che poteva, perchè pensava che non lo sapessimo..
Lui, su quel letto di ospedale, così piccolo e debole.. E che comunque non smetteva di fare battute..
Che ha lottato fino alla fine. Da solo. Forte come un cavaliere.
Che se n'è andato in silenzio di notte, per non creare disturbo..
Io, che non c'ero con lui.. che non gli ho detto addio.. che non gli ho stretto la mano.. Che non sono ancora riuscita ad andare a trovarlo..
Mi manca da morire.. Non è mai riuscito a conoscere l'uomo che amo.. Non conoscerà mai i nostri bambini.. Non mi accompagnerà mai all'altare..
Niente sarà più perfetto. Niente.
L'unica cosa che mi fa resistere.. è pensare a quanto ridono gli angeli adesso che lui è lassù con loro..

martedì 2 marzo 2010

Amore incondizionato.




Chissà che cosa si prova quando ti dicono che aspetti un bimbo affetto dalla sindrome di Down..Quello che è successo in questi giorni mi ha fatto riflettere. Un gruppo su facebook che giustifica la violenza sui bambini Down, che invita a un tiro al bersaglio su di loro in quanto esseri inutili, “scemi”, come scritto sulla fronte di quel meraviglioso bambino.. Un gruppo di deboli, ignoranti, ipocriti. Non c’è un termine che possa comunicare la vergogna che ho provato per loro quando ho letto dell’esistenza di quel gruppo.
Ora il gruppo è stato chiuso, dopo le numerose segnalazioni; il problema però purtroppo non si limita solo a facebook. Un gruppo chiuso non significa che questi ragazzi d’ora in poi saranno accettati dalla società.
Personalmente mi fanno tenerezza, non so nemmeno se è giusto. Ma è quello che provo. Mi trasmettono una forza che non posso spiegare. Hanno un coraggio che molti di noi vorrebbero avere. Crescono come noi ma devono affrontare un milione di difficoltà in più sia fisiche che psicologiche. Alcuni bambini sanno essere crudeli, lo sappiamo. Ti sbattono in faccia la tua diversità senza mezzi termini, ti prendono in giro. Non sono tutti così, certo, e non so se questo dipenda dall’educazione, dal carattere.. non lo so. Ma ci sono bambini che difendono i loro amichetti più deboli mettendosi davanti a loro con le braccia incrociate e le gambe ben puntate al terreno. Questi “adulti” maturi e responsabili dovrebbero prendere esempio da loro.
Ora, a parte la violenza ingiustificata, la discriminazione e il fatto che la nostra società non fornisce strutture e servizi adatti alle famiglie – e questo non so se mai cambierà – quello che mi fa pensare è una domanda che ho sentito fare a Sgarbi. Come si fa a decidere se tenere un figlio Down o abortire? Come si fa a decidere qual è la cosa più giusta?Una mamma e un papà dovrebbero comunque metterlo al mondo perché la vita è il dono più meraviglioso che c’è? O non dovrebbero per evitargli (e evitarsi) una vita piena di sofferenze? Io non so qual è la risposta, però posso dirvi cosa ha risposto una ragazza Down, dopo aver educatamente alzato la mano per parlare: “Io ho sempre detto a mia mamma che ringrazio di essere nata nel 1972. Se nascevo qualche anno dopo mi fregava l’amniocentesi”.